Il cambiamento ha in sé la capacità di attivare nelle persone le risorse più adeguate per cambiare la realtà in cui vivono. La finalità è dunque quella di realizzare forme di cambiamento in grado di offrire un miglioramento della propria condizione esistenziale. Allora, perché il cambiamento suscita così tanta paura?

La paura del cambiamento è naturale ed è radicata nel nostro cervello da millenni che è programmato per resistere ai cambiamenti. Per un essere umano è normale riconoscere più sicuro quello che ha già sperimentato o quello che conosce.

Ognuno di noi nella vita deve compiere delle scelte e prendere decisioni che lo conducano al cambiamento. Cambiare vuol dire uscire dalla nostra zona di comfort per lanciarsi in qualcosa di nuovo e cominciare a percorrere una strada che non conosciamo. Richiede molte energie e ci obbliga ad affrontare un percorso instabile per poter crescere e trasformare la nostra vita.

“Se non cambiamo, non cresciamo. Se non cresciamo, non stiamo davvero vivendo.”

La scuola Porraneo, nelle figure del suo team educativo, ha maturato la riflessione nell’anno 2021/2022 di voler veramente effettuare un cambiamento che per essere tale richiede tanto, tantissimo tempo. Il Covid, nella sua immobilità, ci ha dato il coraggio, di dare un significato diverso al nostro agire educativo e per questo, abbiamo iniziato un corso di formazione che mette al centro la curiosità del bambino, leggendola come il motore del proprio apprendimento, sostenuto e stimolato da un ambiente inteso come terzo educatore cioè come colui che permette al bambino di apprendere passando dai propri talenti specifici.

Tutta questa nuova visione ci porta ad un cambiamento di sguardo radicale; ci porta ad allenare il nostro saper rendere leggibile gli ambienti affinché il bambino possa avvicinarsi ad essi in autonomia senza essere guidato, quindi senza sentirsi “costretto” ad eseguire un comando.

Siamo immerse in questa grande impresa che da una parte ci agita molto e dall’altra ci affascina e ci invoglia a svecchiare un sistema scolastico che, piano piano, non ci appartiene più.

Ci teniamo ancorate a questo desiderio professionale e ci accingiamo a festeggiare il “nostro” Natale mettendo davanti la voglia di viverlo tutti insieme; divise per sezioni ci scambieremo, in salone, gli auguri riscoprendo calore e vicinanza.

I bambini nelle loro sezioni vivono giornate fatte di esperienza, mossi dalla potenza della relazione. Vivono i loro laboratori con entusiasmo. Sono tornati da una gita alla fattoria Murnee dove hanno pigiato l’uva e sono stati a stretto contatto con gli animali. Hanno portato a scuola un sacco di divertimento e di energia, esprimendo la voglia di poter avere più occasioni da vivere lontano da scuola. Sono pronti il 13 dicembre ad uscire per le strade per augurare a tutta la città un sereno Natale lasciando ai servizi pubblici, come la posta e gli esercizi commerciali, dei biglietti augurali fatti con le loro manine.

L’11 dicembre la scuola parteciperà al mercatino di Natale insieme al Comitato genitori.

La vita scorre molto velocemente, il ritmo è incalzante e noi in mezzo a tutto questo inseriamo, il 26 novembre, anche il nostro open day. Una giornata dedicata a noi, alla nostra voglia di raccontarci che vogliamo condividere con chi deciderà di far parte della nostra realtà. Siamo pronte e non vediamo l’ora di conoscere nuovi genitori, nuovi bambini e nuovi vissuti perché è grazie a tutto questo che il nostro lavoro è sempre più speciale.

Coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo di solito lo fanno. (Steve Jobs)