Negli ultimi anni “empatia” è un sostantivo che è entrato moltissimo nel parlare comune. Un atteggiamento, questo, che non è utile solo perché fa sì che siamo più altruisti, ma che torna a beneficio della nostra persona nella sua interezza, a livello personale e a livello sociale.
Negli ultimi anni si è anche assistito ad una tendenza contraria, e se la scuola si trova infatti a dover insegnare sempre più spesso ai bambini le emozioni, cosa significa? Significa che i nostri bambini hanno bisogno di tornare a fare i conti con i loro sentimenti, sia a casa sia a scuola, perché evitare di parlarne, di affrontarli e di comprenderli è davvero deleterio. Tra questi sentimenti certamente c’è l’empatia, che sta alla base delle relazioni sociali funzionali ed armoniche e che è la base per capire le emozioni nella loro totalità. Come aiutare i bambini ad “allenarsi” a questo sentimento?
Negli anni Settanta nasce il Circle Time nell’ambito della psicologia umanistica come approccio educativo finalizzato a favorire lo sviluppo di capacità relazionali e comunicative nei bambini in età pre-scolare. Il Circle Time è una metodologia educativa che consiste nel disporre tutti i componenti della sezione in un cerchio, insegnante incluso, e discutere di un argomento proposto e/o scelto dai bambini. La disposizione a cerchio consente a ciascuno di avere l’attenzione di tutti.
Per stabilire i turni di parola ed evitare interruzioni e sovrapposizioni di voci, solitamente viene scelto un oggetto con la funzione di testimone, che “dà la parola” a chi lo ha in mano e viene passato alla fine di ogni intervento.
È importante notare che il Circle time non è un metodo finalizzato all’apprendimento di nozioni, bensì alla condivisione di informazioni: per partecipare al cerchio, è necessario essere aperti ad imparare gli uni dagli altri in un clima di ascolto reciproco.
Durante il Circle Time, l’insegnante svolge un ruolo di “facilitatore”, offrendo incoraggiamento ai bambini più timidi, facendo domande di chiarimento e approfondimento e guidando la discussione per far sì che tutti abbiano l’opportunità di esprimere la propria opinione.
Una volta conclusa la conversazione, l’insegnante riassume i pareri emersi e fornisce un feedback su quanto appena avvenuto, evidenziando gli aspetti positivi della condivisione e del confronto.
L’obiettivo principale del Circle Time è quello di facilitare la comunicazione e approfondire la conoscenza reciproca tra i bambini. In questo modo, contribuisce a promuovere un clima di sezione positivo e permette all’ insegnante di conoscere e capire meglio i pensieri e i comportamenti dei propri bambini.
Nei bambini, questa metodologia favorisce lo sviluppo della capacità di riconoscere e gestire le proprie emozioni, stimola all’assunzione di responsabilità, migliora le competenze comunicative ed educa all’inclusività e al confronto.
Il contesto scolastico rappresenta per il bambino un luogo di crescita e formazione a 360 gradi, in cui ha la possibilità di acquisire e accrescere sia le proprie competenze cognitive sia le cosiddette “life skills”, competenze trasversali essenziali per rispondere efficacemente alle richieste della vita.
Ho voluto dedicare queste pagine ad un sentimento fondante del nostro lavoro e di conseguenza spiegare la metodologia adottata per aiutare i nostri bambini ad entrare in contatto con l’altro.
Nel nostro cambiamento di visione educativa reputo che sia ancora più importante puntare sulla costruzione emotiva di ciascun bambino affinché possa strutturarsi e rafforzarsi non soltanto personalmente, ma anche in comunicazione con l’altro.
Solo avendo una buona solidità emotiva in reciprocità con chi ci circonda ci permette di andare incontro al nuovo senza sentirci soli.
La pedagogia che, lentamente stiamo “snocciolando,” vede un bambino competente, attore della sua crescita e costruttore di significati, capace di instaurare rapporti affettivi, cooperativi e di scambio che costituiscono una leva importante per lo sviluppo della socialità e degli apprendimenti.
Il Circle Time si inserisce in questo panorama educativo ed è il primo passo per i bambini per entrare in contatto con il “proprio sentire”. Questo contatto è necessario come base per consolidare gli apprendimenti.
La nostra progettualità pedagogica mette al centro l’iniziativa dei bambini e si esplica in un ambiente promosso dall’adulto per arricchire e fare evolvere l’esperienza infantile, in un clima emotivo ogni giorno in costruzione, atto a “dare coraggio” a ogni piccolo affinché si senta protagonista della propria crescita.
“Non è tanto il viaggio che è importante; è il modo in cui trattiamo coloro che incontriamo e coloro che ci circondano, lungo la strada”.
Alessia
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