Per vivere, non basta respirare e non basta neppure svegliarsi ogni mattina, per ripetere i medesimi gesti, le medesime azioni di ogni giorno. Per vivere pienamente e profondamente, occorre qualcosa in più. Ma è qui la sfida che ognuno di noi si trova ad affrontare quotidianamente: quel qualcosa in più non è definibile. Nessuno ci potrà mai insegnare a vivere, nessuno potrà salvarci dalle nostre fragilità. Sta a noi, unicamente a noi, trovare quel quid, quel qualcosa che ogni giorno ci permette di rinascere. A partire da un gesto, da una parola detta diversamente, dal coraggio di cambiare. Il cambiamento, la rinascita iniziano proprio lì, dove meno ce ne accorgiamo.
Da queste brevi e significative righe vogliamo partire e riflettere. Il Covid ci ha insegnato profondamente ad affrontare e a convivere con il dolore. Il dolore prima di tutto derivato dalla malattia, che non sempre può essere vinta, ci ha insegnato anche la fatica di sottostare ad un sistema pieno di regole e di restrizioni, a volte davvero difficili da gestire, ci ha insegnato il valore della resistenza!
Questa parentesi di vita vissuta, alla quale si è poi legata purtroppo la guerra in Ucraina, ci ha davvero dato la possibilità di fare delle significative riflessioni sul nostro lavoro e sulla nostra idea di bambino.
Cosa vuol dire fare una riflessione? La riflessione è l’appello del soggetto a sé stesso, alla sua coscienza, ai prodotti della propria attività. A partire da questo, ci siamo ritrovate a “dialogare” con la nostra coscienza professionale e questo dialogo scaturito, soprattutto durante i giorni del lockdown, ci ha portato a mettere in pratica, attraverso un corso formativo che stiamo facendo proprio in questo periodo, la nostra nuova idea di bambino.
Il Covid, alla riapertura della scuola, ci ha presentato dei bambini diversi, figli di genitori più fragili e dannatamente più controllati. Noi viviamo nella cultura della prevenzione, abbiamo bisogno che tutto rimanga sotto controllo, perché solo così ci sentiamo sicuri, siamo talmente concentrati a controllare tutto, che ci dimentichiamo che i nostri bambini, per essere degli adulti sicuri, devono esplorare l’ambiente, fare esperienze in prima persona, prendere le misure con i rischi e i pericoli della vita; devono buttarsi nel mare agitato dell’esistenza, mossi dalla propria curiosità. La curiosità di un bambino verso un preciso avvenimento non avrà mai la stessa intensità provata da un altro bambino verso la stessa situazione.
Da qui cerchiamo di aiutare i genitori a riconoscere i talenti dei propri figli incoraggiando loro a lasciarli andare alla sperimentazione. Da parte nostra come insegnanti/educatori ci prendiamo l’impegno di attuare un’inversione di rotta nel nostro modo di fare scuola, proponendo un cambiamento significativo, che richiederà anni per poterlo attuare nella sua interezza e vedrà l’ambiente proporsi come terzo educatore. L’ambiente sarà messo, quindi, a disposizione dei talenti singoli di ciascun bambino, affinché gli stessi possano prendere forma e diventare una risorsa per strutturare l’identità di ciascuno.
I nostri giorni sono pieni di pedagogia nuova e di riflessioni critiche rispetto al nostro modo di fare scuola, abbiamo di fronte a noi bambini più attivi, più curiosi e noi siamo insegnanti/educatori che, giorno dopo giorno, affinano sempre più lo sguardo rispetto alla libertà educativa di ciascun bambino. Tra le pieghe di questo cambiamento, che è solo all’inizio, ogni giorno partecipiamo ai nostri laboratori insieme agli amici di altre sezioni.
Ci prepariamo alla gita autunnale di mezzani e grandi alla fattoria Murnee, dove ci godremo l’esperienza di pigiare l’uva, attendiamo di andare tutti a Villa Bossi dalla signora Bianca che ogni anno ci fa vivere l’autunno in modo sempre romantico, aspettiamo di incrementare la nostra autonomia con i bambini mezzani e grandi, attraverso il progetto proposto dalla Croce Rossa di Gallarate in collaborazione con il Ministero dell’istruzione, che propone un progetto intitolato: ”chiunque può salvare una vita”, aspettiamo il Natale per condividere insieme la sua significativa atmosfera con degli auguri speciali pieni di condivisione. Siamo fiere dei nostri bambini ogni giorno di più!!!
“Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare
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